Considerato da alcuni “un'area estremamente problematica”, da molti semplicemente ignorato, Casteldebole rappresenta certamente un territorio a sé, una sorta di “quartiere nel quartiere”, separato dal resto di Borgo Panigale per questioni di identità storica e discontinuità territoriale.
Una periferia che è stata interessata, negli anni, da un massiccio inurbamento, simboleggiato dai famosi grattacieli, - i gratta, come li definiscono i giovani - nucleo storico dell’edilizia popolare di questo territorio. Una periferia che, pur mantenendo una sua forte peculiarità, sembra soffrire dei mali tipici delle periferie italiane: mancanza di strutture, di servizi, di luoghi di ritrovo. “Vorremmo un centro per ragazzi dove poterci incontrare sempre”, affermano i giovani di Casteldebole; mentre gli educatori lamentano, oltre a una carenza di strutture, la scarsa possibilità da parte di questi ragazzi di utilizzare quelle esistenti. Come il centro polifunzionale Bacchelli, un ampio edificio ormai da anni gestito da associazioni di anziani, che con i giovani sembrano aver un rapporto difficile: “Non c’è dialogo, non c’è partecipazione, ma soprattutto si riscontra una certa diffidenza reciproca”.
Ma quali sono le peculiarità e le criticità di Casteldebole? Quali i problemi e le potenzialità? E soprattutto, cosa significa vivere qui la propria adolescenza?
Abbiamo cercato di rispondere a queste domande ascoltando le voci dei diversi attori di questo territorio: gli educatori delle cooperative sociali C.S.A.P.S.A. e La Carovana, da oltre dieci anni impegnati con i ragazzi di questa zona, gli anziani del centro Bacchelli, gli operatori del Quartiere Borgo Panigale, fino alle parole, spesso inascoltate, dei giovani stessi, veri protagonisti della nostra indagine. Abbiamo infine ripercorso il territorio e i suoi luoghi più rappresentativi per immagini, attraverso le fotografie di Vittorio Valentini.
Quello che sembra emergere un po’ da tutti è la necessità di dar vita a progetti condivisi, soprattutto dai giovani stessi, creare “un sistema di progettazione che sappia raccogliere le esigenze dal basso, mettendo in campo delle persone formate che sappiano costruire relazioni di fiducia, ascoltare gli adolescenti, andare incontro ai loro interessi.”
Una sfida comune, quindi; un obiettivo difficile e complesso, ma che sembra essere necessario realizzare per riqualificare questo territorio e il tempo libero dei ragazzi che lo abitano.
Essere giovani a Casteldebole
Articolo scritto da Annalisa Bolognesi Mercoledì 2 Luglio 2008
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