Quali sono le richieste e i bisogni che arrivano dalle associazioni cittadine che si occupano di disabilità? Siamo abituati a leggere queste richieste sui giornali o sentirle alla televisione, in maniera però un po' "manipolata", puntando sempre sul sensazionalismo, sul fatto che la notizia debba impietosire o scandalizzare. Ma chi lavora tutti i giorni e da anni nel settore della disabilità, chi concretamente - à la Marx - "si sporca le mani", ha un quadro chiaro e realistico di quali richieste si possano indirizzare quanto meno al proprio Comune di residenza, per qualificare e attualizzare quelle che vengono definite le politiche per il superamento dell'handicap. A questo scopo si è di recente tenuta a Bologna un'Istruttoria pubblica, dove tutte le associazioni e gli enti che in qualche modo si occupano di disabilità hanno potuto esprimere pubblicamente al Consiglio comunale e ai cittadini i propri punti di criticità e proporre alcune indicazioni per il futuro. L'evento è stato piuttosto rilevante, se si pensa che l'ultima Istruttoria pubblica organizzata dal Comune di Bologna risale a più di dieci anni fa. Cinquanta in totale gli interventi da parte delle associazioni di categoria, suddivisi in due sedute. Tra le tematiche affrontate, ciò che colpisce è l'aderenza al territorio. Non sono stati quindi rivendicati i "soliti" problemi nazionali riguardo per esempio alle pensioni di invalidità o alle agevolazioni fiscali, ma ci si è soffermati sulle specificità dei servizi bolognesi e sulle questioni dove effettivamente ci potrebbe essere un margine di azione di miglioramento da parte del Comune. Molti i temi simili affrontati dalle varie associazioni, e anche questo è un elemento da non sottovalutare. Spesso, e purtroppo, le associazioni portano avanti le loro battaglie in maniera separata, ognuna tiene al proprio punto di vista come se fosse unico. L'Istruttoria ha permesso anche il confronto tra le stesse persone che si occupano di disabilità a Bologna, e ci auguriamo che abbia portato la sensazione che si navighi nella stessa direzione.
Per approfondire l'evento, abbiamo rivolto qualche domanda allo Staff del Consiglio comunale, che ha organizzato e coordinato l'Istruttoria. Inoltre abbiamo sentito qualche commento "a caldo" di quattro partecipanti. Due appartengono ad associazioni storiche bolognesi, l'AIAS e l'ANFFAS; uno appartiene alla CADIAI, una cooperativa sociale che ha in appalto diversi servizi alla persona e che ha dunque, per il proprio ruolo, un punto di vista diverso rispetto alle associazioni; infine il commento di Diverlibero, un'associazione "giovane" e di cui non si era molto sentito parlare prima di questa occasione pubblica.
Le sintesi di tutti gli interventi sono invece leggibili al sito: www.comune.bologna.it/partecipazione/istruttoria-handicap.
(L'inchiesta è realizzata con la collaborazione degli studenti di Scienze della comunicazione: G. Di Giuseppe, M. Murat, A. Santinon, E. Valerio, R. Vigneri)