Da qualche tempo all’inizio dei giardini di via Filippo Re, tra un edificio e l’altro dell’Università di Bologna, fa capolino una piccola casetta in legno, contenente alcuni libri. Si tratta della Piccola Biblioteca Spontanea, posizionata su un tronco d’albero per dare a chiunque la possibilità di immergersi nella lettura. Studenti italiani e stranieri, docenti, ma anche bambini: la Piccola Biblioteca Spontanea, alta 30 cm, è catalizzatrice di persone diverse, che condividono lo spazio intorno e anche momenti di scambio.
Sono diversi infatti gli incontri in programma per lo scambio linguistico e culturale tra i tronchi d’albero intorno alla casetta. Momenti nati spontaneamente dedicati agli studenti Erasmus e non solo, come ad esempio quello di mercoledì 31 gennaio alle ore 11: Hala Naser Edeen dell'University of Jordan e Rina Schmeing, della Universität zu Köln (Germania), entrambe studentesse del Centro Linguistico d'Ateneo, condivideranno le loro ricerche personali in traduzione.
La casetta in legno è realizzata dal maestro giocattolaio Roberto Papetti e ne esistono tante simili, sparse in tutto il mondo. L’idea della Piccola Biblioteca Spontanea è tratta dall’americana Little Free Library, ed è arrivata a Bologna grazie a Julia Wade (collaboratrice ed esperta linguistica di lingua inglese e attivista, fondatrice tra l’altro dell’associazione «International Women’s Forum» di Bologna) e da Marcella Terrusi (assegnista di ricerca dell’Alma Mater e attivista per la promozione della lettura).
Chiunque può sedersi sui tronchi e usufruire della casetta, prendendo in prestito un libro, tenerlo per sempre per sé oppure donarne uno. Questo però non vale per tutti i libri, poiché alcuni devono rimanere nella biblioteca a prescindere. Tra questi c'è l’albo “L’albero”, il capolavoro di Shel Silverstein: la storia commovente e universale che parla del rapporto tra un albero e un uomo nell’arco di tutta una vita, e dell’immutabile fiducia dell’albero nei confronti di un uomo che crescendo diventa sempre più lontano ed esigente.
Una fiducia che la Piccola Biblioteca Spontanea dà a chiunque passi nelle vicinanze, fiducia nella capacità delle persone a gestirsi e generare piccoli momenti di pura bellezza alle sue radici: tutto è infatti affidato alla cura e responsabilità dei visitatori. All’interno libri di tutti i tipi: pagine in tante lingue per chi viene da diverse parti del mondo, versioni di classici tradotti in simboli per la chi è affetto da dislessia, storie fantastiche e reali, per fare in modo che libri diventino uno strumento di aggregazione, inclusione e apertura alla diversità. Perché in fondo, davanti alle piccole e grandi storie, tutte le persone sono uguali.